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Venerdì, 05 Febbraio 2021 17:43

Gli anni Cinquanta nei paesi imperialisti

Il grande avanzamento dell’emancipazione del genere umano, che prende slancio dalla storica vittoria dei comunisti sul nazifascismo, è arrestata dalla guerra fredda scatenata dalle potenze imperialiste.

Per la prima volta nel cinema americano troviamo la paura del futuro, l’insicurezza individuale, l’dea di sconfitta, la morte. Al posto della fabbrica dei sogni, la fabbrica degli incubi.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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