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Sono o non sono Charlie?
Esiste il diritto di farsi questo genere di domande? Il fossato scavato sembra profondo e drammatico. Tra Nord e Sud, ma anche tra due France. In questi luoghi che vengono chiamati sottovoce banlieues, dove non si avventurano mai le nostre élite politiche e mediatiche, molti rifiutano un unanimismo giudicato falso ed anche ipocrita. Saremo capaci di trattare questo “shock tra le culture” non smettendo di pensare, ma provando a pensare il doppio?
Se la polizia interroga un bambino di otto anni...
All’indomani della strage di Charlie Hebdo, in una scuola elementare di Nizza un bambino islamico dichiara di non stare dalla parte di chi ha offeso il profeta. Finisce sotto interrogatorio della polizia.
Il nemico marcia sempre alla tua testa
Riflessioni a freddo sul barbaro attentato contro la sede del giornale satirico Charlie Hebdo e la “marcia repubblicana” che a Parigi ha visto marciare migliaia di proletari dietro ai sedicenti eredi dei grandi valori universalistici della Rivoluzione francese, i noti campioni dei diritti umani, nemici di ogni forma di fondamentalismo e violenza: Netanyahu, Poroshenko, Cameron, Hollande, Sarkozy, Merkel, Rajoy, Davotoglu (presidente turco), Stoltembreg (segretario della Nato) e Renzi.
Lo spirito di Voltaire e l'ipocrisia dei potenti
Parigi. La marcia di un grande popolo e la parata dei capi di Stato. A Parigi lo spirito di Voltaire e della rivoluzione francese. A Roma lo sciopero dei vigili urbani e i tafferugli tra i tifosi del derby.
Socialismo o barbarie
Se da un lato è necessario individuare la base materiale che ha consentito lo sviluppo delle strutture terroristiche del fondamentalismo islamico all’interno dello scontro interimperialistico, di cui la Francia è uno degli attori principali, da un altro, non possiamo esimerci dal considerare questi movimenti come organizzazioni ormai dotate di un corpus ideologico robusto abbastanza da porsi in maniera autonoma sul piano politico.