Videolezione: Il feudalesimo

Proseguiamo la pubblicazione del videocorso: “Controstoria della filosofia e della storia in una prospettiva marxista”, quarto ciclo tenuto dal prof. Renato Caputo per l’Università popolare Antonio Gramsci – con il video del secondo incontro: Il feudalesimo.


Perché una Controstoria del medioevo

Marx ed Engels sostengono che l’unica vera scienza, capace di ricomprende in sé tutte le altre, è la storia. Quest’ultima, come dimostra Hegel, è sempre e solo storia universale, che costituisce l’unico reale giudizio universale che stabilisce la ragione e i torti anche nelle grandi guerre fra Stati, che non hanno altro tribunale cui fare appello. All’interno della storia universale gli aspetti più significativi e determinanti sono raccolti in particolare nella storia della filosofia, in cui sono preservate le perle prodotte dal genere umano e, in particolare, le riflessioni su loro stesse delle grandi civiltà storiche che hanno, di volta in volta, fatto da avanguardie dello sviluppo e del progresso storico.

La nostra non sarà semplicemente una storia come tante, ma aspira a divenire una vera e propria controstoria della storia universale e della storia della filosofia in particolare. Per quale motivo? Perché la storia necessariamente la fanno sempre i vincitori e nella presente epoca storica è chiaro che i vincitori, che hanno per il momento vinto la guerra per l’egemonia sulla società civile, sono le grandi potenze imperialiste. Quest'ultime sono delle vere e proprie oligarchie, in quanto caratterizzano l’attuale forma di dominio dei più ricchi di contro alle classi sociali meno agiate e, in particolare, di contro ai lavoratori e proletari in senso lato, che comprendono tutti coloro che per vivere debbono vendere la loro forza lavoro come merce. Mentre i proprietari monopolistici dei mezzi di produzione e riproduzione della forza lavoro costituiscono la classe dominante, sugli interessi della quale si forma l’ideologia dominante. Del resto, la critica il più possibile radicale e rigorosa di quest’ultima costituisce il primo e decisivo compito dei marxisti

Inoltre la coscienza di classe, fondamentale per ogni sviluppo storico, sociale, morale e culturale, significa innanzitutto comprendersi scientificamente e, a tale scopo, fondamentale è una conoscenza critica della propria storia e delle lotte che in essa sono state combattute contro gli oppressori. Per continuare a leggere l’introduzione del corso clicca qui.

Il corso proseguirà ogni mercoledì alle ore 18, di seguito il programma delle prossime lezioni

  1. Mercoledì 27 settembre: I comuni e Abelardo;
  2. Mercoledì 4 ottobre: Il basso medioevo;
  3. Mercoledì 11 ottobre: La filosofia araba e la ripresa dei commerci;
  4. Mercoledì 18 ottobre: Le crociate e la rinascita della cultura occidentale mediante l’orientale.

La genesi del feudalesimo

La derivazione della parola è incerta, forse viene da feus, termine franco che significa sia bestiame che possesso. Il concetto di feudalesimo è legato all’idea di servitù e a immagini di prepotenza: non più una legge uguale per tutti, in quanto ogni cosa è lasciata all’arbitrio del feudatario: si afferma la dipendenza dell’uomo dall’uomo. Tale processo è favorito dal crollo dell’impero carolingio, dalla minaccia delle invasioni, dalla ruralizzazione dell’economia, dalla contrazione dei traffici. Il feudalesimo è fondato sul vincolo che la paura e la fame favorisce tra il potente e il debole.

La signoria rurale

Nell’assenza di ogni autorità pubblica, tra il dominus e le plebi contadine si stabilisce un rapporto di scambio ineguale: il signore dispone della forza-lavoro, i contadini in cambio delle molte corvées (giornate di lavoro gratuite) e dell’obbedienza hanno protezione.

Il vassallaggio e il beneficio

Il vassallaggio (vassaticum) è un antico costume germanico già noto a Tacito: gli uomini d’arme, giunti alla maggiore età, giurano fedeltà fino alla morte a un nobile guerriero. Questo legame di dipendenza personale è largamente usato dalla monarchia franca; coi tempi si configura come un contratto tra il signore, che concede la protezione, e il vassallo che promette servizio e fedeltà nel rito dell’omaggio con cui diventava il suo homo. La base reale del vassallaggio è il beneficio (concessione temporanea e revocabile di un bene in cambio di un servizio), pensiamo alla costellazione di contee e marche concesse da Carlo Magno ai suoi fedeli. La fusione di vassallaggio e beneficio ha un’importanza storica enorme: nell’organizzazione dello Stato l’esercizio dei pubblici poteri è condizionato da un rapporto di dipendenza da privato a privato, da un legame connesso a interessi reali, ovvero dal rapporto feudale.

Il “feudalesimo vero e proprio”

Nella prima età feudale, nei secoli X e XI, i patrimoni personali tendono a trasformarsi in feudi. Nella seconda età feudale, nei secoli XII e XIII, le grandi monarchie (Francia, Inghilterra, Spagna e Germania) fonderanno il loro potere sul controllo delle gerarchie feudali. Il feudo si assesta quando è suggellato dalla elargizione regia dell’immunità: il re rinunzia a esercitare i suoi diritti sul grande feudo e il signore, ottenuta l’immunità impone tasse, arruola eserciti, amministra la giustizia, batte moneta, insomma assolve alle prerogative della sovranità. Per continuare a leggere la versione cartacea del secondo incontro del corso clicca qui.

22/09/2023 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Renato Caputo

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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