Recensioni di classe 65

Brevi recensioni alla significativa serie Criminal record al bel film American fiction, al godibilissimo Chi segna vince


Recensioni di classe 65

Criminal record serie thriller britannica in 8 episodi ideata da Paul Rutman, distribuita da Apple tv, voto: 8,5. Serie molto significativa di denuncia dei pregiudizi razzisti della polizia nei paesi imperialisti, della sua collaborazione con l’estrema destra, del fatto che assume come collaboratori degli spaventosi criminali e di come tutto ciò produce una spaventosa repressione dei più deboli della società. La serie, in modo significativo, presenta dei personaggi dialettici. Anche il principale antagonista non è demonizzato, ma se ne mostrano diversi aspetti e, soprattutto, si mette in luce la banalità del male. Cioè che, in un sistema profondamente classista e razzista, anche personaggi tutto sommato mediocri possano produrre dei danni molto significativi. Peccato che il personaggio positivo, per quanto nera e donna è, comunque, una poliziotta anche se non di rango elevato.

American fiction di Cord Jefferson, commedia, drammatico, Usa 2023. Il film ha ottenuto 5 candidature a Premi Oscar (miglior film, sceneggiatura non originale, colonna sonora, miglior attore e miglior attore non protagonista), 2 candidature a Golden Globes (miglior film brillante), 1 candidatura a BAFTA, Il film è stato premiato come miglior film al festival di Toronto, 5 candidature (fra cui miglior film e miglior film brillante) e vinto un premio ai Critics Choice Award per la migliore sceneggiatura non originale, 3 candidature a SAG Awards, 4 candidature a Spirit Awards, 1 candidatura a Directors Guild, 1 candidatura a CDG Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, voto: 8-. Film interessante, a tratti divertente, lascia non poco su cui riflettere allo spettatore. Il film cerca di andare in senso progressista a criticare alcuni aspetti esecrabili del politically correct. Interessante anche il contributo alla lotta per l’emancipazione degli afroamericani. Il limite è che, a tratti, il film diventa troppo intellettualistico e abbastanza pesante da seguire.

Chi segna vince di Taika Waititi con Michael Fassbender, commedia Usa 2023, voto: 7,5. Film decisamente godibile, abbastanza bello e in grado di lasciare al quanto su cui riflettere allo spettatore. Diversi spunti interessanti, anche se il plot è incentrato su una questione poco significativa.

La signora della porta accanto di François Truffaut, con Fanny Ardant, Gérard Depardieu, drammatico, Francia 1981, restaurato dalla cineteca di Bologna, voto: 7+. Film discretamente bello e piacevole, ben confezionato, è troppo privo di ampio respiro, anche se evidenzia bene come un rapporto di amore travolgente possa scadere nel morboso.

La sala dei professori di Ilker Çatak, drammatico, Germania 2023. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar per il miglior film internazionale, 2 candidature agli European Film Awards, miglior attrice europea a Leonie Benesch e miglior sceneggiatore. Il film è stato premiato a National Board come miglior film in lingua straniera, 1 candidatura a Goya a miglior film europeo, voto: 7. Film avvincente, interessante, realistico con dinamiche e personaggi dialettici, indaga bene l’eterogenesi dei fini. Peccato che il conflitto sociale resti fondamentalmente in ombra.

Saltburn di Emerald Fennell, drammatico, Usa 2023, disponibile su Prime. Il film ha ottenuto 2 candidature a Golden Globes, 5 candidature a BAFTA (fra cui miglior film britannico), 1 candidatura a People's Choice Awar, 3 candidature a Critics Choice Award (fra cui miglior film), 1 candidatura a CDG Awards, 1 candidatura a ADG Awards voto: 7-. Film sicuramente avvincente, ben interpretato, abbastanza bello con un plot al quanto discutibile. Valida certamente la critica sociale delle classi dominanti, mancando però un personaggio positivo, si mette in scena una tragedia priva di catarsi. Nel film non c’è una prospettiva di superamento delle contraddizioni anche reali messe in evidenza. In tal modo, si finiscono per naturalizzare le meschine ambizioni individualiste dei protagonisti del film.

Lawmen: la storia di Bass Reeves di Christina Alexandra Voros, Damian Marcano, western, drammatico, Usa 2023, in 8 episodi, disponibile su Paramount+, voto: 7-. Il taglio storico e la storia esemplare di una emancipazione di un afroamericano e di tutte le sue contraddizioni sono certamente lodevoli. Ma la realizzazione lascia al quanto a desiderare. Spesso la serie divine noiosa e un po’ troppo acritica e agiografica.

Bob Marley – One love di Reinaldo Marcus Green, biografico, Usa 2024, voto: 6+. Film senza infamia e senza lode è un discreto prodotto dell’industria cinematografica statunitense. Per quanto depotenziato, tuttavia, qualcosa di buono emerge dagli anni notevolmente migliori degli odierni in cui il film è ambientato. L’industria statunitense assicura quantomeno che non vi siano cadute nell’irrazionalismo postmoderno. D’altra parte, depotenzia al massimo il contributo che può dare alla lotta per l’emancipazione del genere umano.

Zona d’interesse di Jonathan Glazer, con Sandra Hüller, drammatico, storico, Gran Bretagna, Polonia, Usa 2023. Il film ha ottenuto 5 candidature a Premi Oscar (miglior film, regia, sceneggiatura non originale, film straniero e suono), il film ha vinto il Gran premio della giuria a Cannes, 3 candidature a Golden Globes, 9 candidature e vinto 3 BAFTA, 5 candidature e vinto un premio ai European Film Awards. Il film è stato premiato a National Board, 1 candidatura a Critics Choice Award, 1 candidatura a Spirit Awards, voto: 6. Film certamente sopravvalutato, in realtà ha poco da comunicare se non la banalità del male. Si tratta in realtà di un’opera puramente formalista. Realizzare un esercizio estetizzante prendendo come pretesto un campo di sterminio è un’operazione quanto meno discutibile.

Povere Creature! di bYorgos Lanthimos, con Willem Dafoe, commedia, drammatico, Usa 2023. Il film ha ottenuto 10 candidature a Premi Oscar (miglior film, regia, attrice protagonista a Emma Stone, attore non protagonista a Mark Ruffalo, sceneggiatura, fotografia, costumi, trucco, colonna sonora, scenografia), ha vinto il Leone d’oro al Festival di Venezia, 6 candidature e vinto 2 Golden Globes (miglior film brillante e attrice in film brillante), 11 candidature e vinto 5 BAFTA, il film è stato premiato a National Board, 13 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award per la migliore attrice, 2 candidature a SAG Awards, 1 candidatura a Directors Guild, 1 candidatura a CDG Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, 1 candidatura a ADG Awards, voto 6-. Secentismo programmatico e necessità di dialettizzare la boria da ribelle aristocratico dell’intellettuale postmoderno e le esigenze imposte dalla merce dell’industria culturale, producono un film che, pur avendo qualche aspetto bello e piacevole, è certamente un cattivo film, cioè fondamentalmente reazionario. Il regista non ha alcun interesse al conflitto sociale, alla lotta per l’emancipazione del genere umano e ad affermare una verità in quanto tale rivoluzionaria, ma intende imporsi con la retorica tipica dell’intellettuale tradizionale e non smette di ammirarsi la lingua, realizzando un film furbetto che mira ad aver successo nei festival occidentali e al botteghino. La sua assurda sopravvalutazione dimostra tutto lo stato putrescente della critica cinematografica borghese.

Il cielo brucia di Christian Petzold, drammatico, Germania 2023, voto: 6-. Il film ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards per il miglior attore europeo a Thomas Schubert. Film sostanzialmente postmoderno, non a caso è nella top ten di diversi “critici” de “Il manifesto”. Il film non può che risultare pesantemente minimal-qualunquista a chi intende battersi per l’emancipazione del genere umano.

A thousand and one di A.V. Rockwell, drammatico, Usa 2023, disponibile su Now. Il film è stato premiato a National Board come miglior film indipendente, il film è stato premiato come miglior film a Sundance, ha ottenuto 2 candidature a Spirit Awards, ha ottenuto 1 candidatura a Directors Guild, voto: 5,5. Il film potrebbe anche essere considerato buono per il suo contenuto, ma non è né bello e nemmeno piacevole. Risulta perciò pesante, noioso e soporifero, anche se l’intento di fondo è anche lodevole. D’altra parte, sebbene il tema sia proletario, il modo di trattarlo è piuttosto elitario.

Suspiria di Dario Argento, horror, Italia 1977, voto: 5. Film stoltamente sopravvalutato come il genere horror, si tratta di un genere, in ultima istanza, di evasione reazionaria.

Monster di Kore'eda Hirokazu, drammatico, Giappone 2023, migliore sceneggiatura al festival di Cannes, voto: 5-. Film decisamente sottotono, non affronta questioni sostanziali e dopo un po’ diviene decisamente pesante e noioso, voto: 5-.

Priscilla di Sofia Coppola, biografico, Usa e Italia 2023, nomination Golden Globes, Coppa Volpi migliore interpretazione femminile a Cailee Spaeny al Festival di Venezia, nomination miglio trucco a Critics choice award, voto: 4,5. Film mediocre sotto tutti i punti di vista racconta una piccola storia ignobile priva di qualsiasi interesse sostanziale, in modo del tutto acritico.

La chimera di Alice Rohrwacher con Alba Rohrwacher, Isabella Rossellini, drammatico, Italia 2023, ha vinto un premio ai European Film Awards per il miglior scenografo europeo a Emita Frigatoed e una nomination per il miglior attore europeo a Josh O'Connor, è stato premiato a National Board fra i migliori film in lingua straniera, voto: 4. Film decisamente sopravvalutato, in particolare fra i critici irrazionalisti, formalisti e snob de “Il manifesto”, è in realtà la solita intollerabile presa di posizione ideologica a favore dell’ideologia dominante fra gli intellettuali tradizionali continentali: il postmoderno. Il film e i critici che lo esaltano dimostrano di essere completamente disinteressati a una qualsiasi connessione sentimentale con il proprio popolo.

05/04/2024 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Renato Caputo

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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