Un incontro di guerra!

Incontro a Berlino tra Zelensky e Merz per la produzione di missili a lungo raggio contro la Russia mentre si chiede una tregua. Incontro a Istanbul il 2 giugno sui memorandum russo e ucraino per arrivare ad un accordo di pace.


Un incontro di guerra! Credits: https://pixabay.com/it/photos/germania-berlino-gatow-museo-1700188

Il 28 maggio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il cancelliere tedesco Friedrich Merz si sono incontrati a Berlino. LaPresse, agenzia di stampa multimedia italiana, ci ha mostrato [1] le sequenze di una cerimonia istituzionale di alto livello ed in estrema sintesi il programma sul quale si è svolto quest’incontro che è stato in aperto e conclamato contrasto sia per la tregua che viene continuamente richiesta alla Russia (chiaramente mirata affinché l’Ucraina si riarmi meglio) e sia contro la ripresa dei negoziati prevista per il 2 giugno a Istanbul che è centrato sui cosiddetti “memorandum, ucraino e russo, per arrivare ad un accordo di pace”: quello russo non è stato ancora ancora presentato dalla delegazione russa. Dopo il primo round di colloqui del 16 maggio, entrambe le parti avrebbero dovuto presentare una propria versione di un documento per un accordo di pace. Parrebbe che l’Ucraina abbia consegnato la sua proposta ma a livello dei titoli i media non hanno diffuso nulla, anche se questo non significa che non l’abbia effettivamente presentata; la Russia ha annunciato che presenterà il suo memorandum durante l’incontro. Il contenuto del memorandum russo in estrema sintesi, però, è stato al contrario già diffuso dai media e dovrebbe riflettere richieste già note ma ora riscritte in modo più articolate: la rinuncia formale dell’Ucraina alle 4 regioni contese, il blocco dell’adesione dell’Ucraina alla Nato ed alla Ue, e una clausola sull’interruzione delle sanzioni economiche occidentali. La Russia continua ad invocare la “protezione degli ucraini di lingua russa” che è stata la giustificazione conclamata delle sue azioni militari per il fallimento dei noti accordi di Minsk del 2014 [2]. 

Nell’incontro del 28 maggio la Germania ha promesso all’Ucraina la produzione congiunta di missili a lungo raggio e questo rappresenterà una svolta nel conflitto in corso che prevede un’intensificazione degli attacchi con missili più potenti in territorio russo. Insomma il conflitto si alzerà di tono, ma nella conferenza stampa finale Merz non ha confermato esplicitamente la consegna dei missili da crociera tedesco denominati Taurus che l’Ucraina aveva richiesto in precedenza e che, come è noto, sono prodotti dalla TAURUS Systems GmbH (TSG) che vede come azionisti la tedesca MBDA Deutschland GmbH e la svedese Saab Dynamics AB. Il missile Taurus ha una gittata di 500 km (310 miglia circa) e potrebbe colpire più a fondo il territorio russo rispetto ad altri missili anche a lungo raggio [3]. I missili Taurus ormai, però, da quanto si raccoglie dai commenti degli specialisti, tra poco tempo faranno parte delle dotazioni ucraine. L’Ansa presenta delle osservazioni davvero importanti: “micidiali Taurus. Potrebbero segnare una svolta nella guerra: è questo quello che scrivono i media ucraini dopo l'annuncio della Germania sulla possibile fornitura di queste armi. Fondamentali per colpire in profondità il territorio russo, assieme ai missili balistici americani Atacms e quelli da crociera europei Storm Shadow/Scalp, dei quali è dotata anche l'Italia che fa parte del consorzio che li produce” [4]. Queste poche righe sono importanti perché confermano che i media ucraini, amplificando opinioni certo presenti sul territorio ucraino in pratica lavorano per la continuazione della guerra contro la Russia. In questa fase il conflitto è caratterizzato progressivamente proprio come una guerra per procura della Nato contro la Russia; al riguardo, basta pensare che Merz e la Germania nel suo insieme non hanno progettato da soli gli sviluppi degli scenari di guerra che si presentano come una svolta devastante. I gestori diretti delle politiche di guerra sono l’Ue con il suo imperativo di economia di guerra e la Nato formata in massima parte dagli stessi Stati dell’Ue. Pensare che Merz abbia gestito questo incontro tutto da solo è falso. Se non fosse stato così la Commissione Ue quanto meno avrebbe fatto ufficialmente delle osservazioni: invece niente, è andato tutto liscio come l’olio, quindi si spera (la speranza è l’ultima a morire) che l’incontro del 2 giugno, se ci sarà stato quando si leggerà quest’articolo, non sarà stato soltanto un incontro formale senza una trattativa vera per arrivare ad un accordo di pace.    

Una cosa che ha fatto discutere è che esplicitamente, per i dettagli dell’incontro, Merz ha dichiarato nella conferenza stampa finale che non saranno pubblici (chissà perché?) e al momento non è noto, al di là delle interpretazioni giornalistiche comunque molto ridotte, il testo del memorandum sull’incontro sottoscritto dai ministri della Difesa della Germania e dell’Ucraina, Boris Pistorius e Rustem Umyerov. Insomma, è stato un incontro di guerra in piena regola con poche note pubbliche che i media hanno documentato, sicuramente con molta fatica e, dobbiamo dire, con professionalità. Il contesto di questo incontro conferma che la tregua nonché la pace - la quale all’orizzonte non s’intravvede - non è negli obiettivi dei due Capi di Stato della Germania e dell’Ucraina o comunque  non è un  obiettivo primario dell’Ue e della Nato. Credono che la Russia accetti di lasciare i territori occupati militarmente ben sapendo che è un’ipotesi irrealizzabile e davvero irreale. Merz, sempre nella conferenza stampa finale, ha sottolineato che la decisione di revocare le restrizioni sul raggio d’azione dei missili era stata presa dagli alleati occidentali mesi fa ed è chiaro che d’ora in poi non ci saranno più limiti. È un segnale tremendo che potrà provocare di tutto perché è logico che con i missili Taurus si potrà colpire il cuore del territorio russo oppure andare molto vicino, ma la Federazione russa nel suo complesso possiede in modo attivo impianti di armamenti nucleari che lasciano segni indelebili di distruzioni soprattutto nell’ambiente che durano decenni. Non è a caso che le dichiarazioni di Merz sono state commentate dal ministro degli esteri russo, Serghei Lavrov, che ha detto: “le affermazioni del cancelliere di dotare la Germania dell'esercito convenzionale più forte d'Europa hanno ricordato a molti i periodi del secolo scorso quando la Germania è diventata per due volte la prima potenza militare d'Europa. E cosa è venuto da questo? Quanto dolore ha portato ai popoli, e non solo del continente europeo?” [5]. Sia chiaro. Mentre l’Ucraina ha di fatto azzerato qualsiasi opposizione, partiti e giornali, sul suo territorio e Zelensky con il suo governo non hanno mai ricevuto alcun contrasto soprattutto politico ed ogni loro decisione è passata con l’acclamazione dei media ucraini, in Europa ci sono 4,2 milioni di rifugiati ucraini con lo status di protezione temporanea. Dati di cui non ci sono esempi nel mondo, eccettuato il caso, comunque estremamente differente, dei palestinesi. A livello mondiale, l'UNHCR, agenzia ONU per i rifugiati, stima che quasi 6,5 milioni di ucraini abbiano cercato rifugio al di fuori del loro paese, in Italia sono state presentate 177.257 richieste di protezione temporanea dei cittadini ucraini, con il 71% donne e il 35% minorenni [6]. Sono dati su un fenomeno che tende continuamente ad aumentare e dovrebbero imporre attenzione nel continuare una guerra ormai persa dall’Ucraina e invece si nasconde la realtà dei teatri di guerra della fase in corso. 

La storia aiuta sempre ad interpretare con equilibrio alcune motivazioni presenti nei conflitti bellici anche se si presentano spesso non in prima cornice visibili. Come è noto, l’Ucraina è stata durante la Seconda guerra mondiale schierata con Hitler e non per caso simpatie verso questo personaggio sono state molto evidenti nel corso del conflitto; la Germania è stata nazista e a parte qualche episodio di opposizione ha amato con il cuore il “Terzo Reich” che intendeva connotare la Germania nazista come il successore storico del medievale Sacro Romano Impero (Primo Reich, 800-1806) e del moderno Impero tedesco (Secondo Reich, 1871-1918) fondato dal Kaiser Guglielmo I. In pratica, sappiamo come è andata, si risparmia la cronologia delle fasi per motivi di spazio, Hitler sconfisse nelle elezioni del 5 marzo del 1933 [7] definitivamente la Repubblica di Weimar, nome con cui si è indicato un periodo della storia tedesca compreso tra la fine della Prima Guerra Mondiale, 1918, e l'ascesa al potere di Hitler; il nome deriva dalla città tedesca Weimar nella quale si riunì l’Assemblea che approvò la nuova Costituzione repubblicana. In questo periodo la Germania era stata governata con una democrazia parlamentare, e dopo aver avuto precedentemente una monarchia costituzionale che a conclusione della prima guerra mondiale e per l’esito della Rivoluzione di novembre, scoppiata all'inizio del novembre 1918 e causa dell'abdicazione al trono di Guglielmo II e la proclamazione della Prima Repubblica Tedesca, venne promulgata la Costituzione della Repubblica di Weimar. 

La caratteristica della Repubblica di Weimar non è stata certo almeno all’inizio la democrazia (anche se alle donne fu concesso il voto [8]): pesa sul quel periodo della storia tedesca che Rosa Luxemburg (5 marzo 1871, Berlino 15 gennaio 1919),  filosofaeconomistapolitica e rivoluzionaria polacca naturalizzata tedesca, fu uccisa insieme a Karl Liebknecht perché avevano fondato la Lega Spartachista che era stata protagonista nel gennaio del 1919 di un'insurrezione armata contro l'appena costituita Repubblica di Weimar, lei e lo stesso Liebknecht persero la vita per mano dei Freikorpsgruppi paramilitari di ex-combattenti della Prima Guerra mondiale impiegati dallo stesso governo socialdemocratico che era al potere per reprimere i rivoltosi che avevano presentato un programma diverso, molto diverso di quello dei socialdemocratici. Ora, chi sono stati i socialdemocratici tedeschi allora? Oggi con chi stanno al governo? Stanno con i CDU/CSU, partiti gemelli Unione Cristiano-Democratica della Germania e Unione Cristiano-Sociale della Baviera che fanno parte dell'area di centro-destra ed hanno posizioni liberiste. I socialdemocratici erano stati nella Repubblica di Weimar al governo ma poi appoggiarono Hitler e fecero un governo con lui  e rappresentano oggi, insieme a Merz, la borghesia finanziaria tedesca e l’insieme dei circoli liberisti tedeschi. 

Chiediamoci. Quale Resistenza la Germania ha fatto al Nazismo di Hitler? Nessuna! Certo, dopo che è stata occupata dagli Alleati e dai Sovietici fu divisa ma poi gli Alleati, in particolare gli Stati Uniti le hanno fatto un’ottima Ricostruzione e successivamente l’hanno riunita e soprattutto l’hanno dotata di una Costituzione che oggi permette di aumentare le spese militari. Ecco che oggi con le mire del globalismo finanziario e con l’attivismo economico liberista si vuole avere di più, semplicemente perché il capitalismo è naturalmente insaziabile ed ecco che la guerra per procura del conflitto Ucraina Russia è la caratteristica di questa fase bellica ai confini della Russia. Il conflitto in corso mette in mostra l’obiettivo primario della borghesia tedesca di condizionare l’economia russa e di emarginare la Russia dal Resto del Mondo. Ci riusciranno? Certo la storia in sé non spiega mai tutto ed i particolari della fase in corso vengono sempre definiti con le scelte politiche-istituzionali che vanno monitorate continuamente, ma come comunisti diciamo no alla guerra perché è lo strumento principale del capitalismo a vocazione imperialista.

Note:

[1] (https://stream24.ilsole24ore.com/video/mondo/zelensky-berlino-incontro-merz/AH5c2ty).

[2] (https://it.euronews.com/2025/05/29/ucraina-e-russia-lunedi-a-istanbul-per-un-nuovo-round-di-negoziati).

[3] (https://euractiv.it/section/mondo/news/la-germania-promette-a-kyiv-la-produzione-congiunta-di-missili-a-lungo-raggio/).

[4] (https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2025/05/28/taurus-atacms-e-storm-shadow-i-missili-per-kiev_a856a60d-e87b-4413-9f33-5d105e322479.html).

[5] (https://finanza.lastampa.it/News/2025/05/28/ucraina-zelensky-incontra-merz-si-a-cooperazione-su-produzione-di-armi-lavrov-negoziati-il-2-giugno-a-istanbul/MjQzXzIwMjUtMDUtMjhfVExC).

[6] (https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/w/ddn-20241108-2).

[7] (https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_parlamentari_in_Germania_del_marzo_1933).

[8] (chrome-extension://efaidnbmnnnibpcajpcglclefindmkaj/http://siba-ese.unisalento.it/index.php/quadernilupiensi/article/viewFile/29573/24182).

13/06/2025 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
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Felice di Maro

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“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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