è fatale
con cadenza regolare
appena una crisi si fa occasione
che s’alzi un personaggio
un politico a tutti noto
che, bontà sua, s’è accorto
che il potere che fin ora ha goduto
per conto di quel popolo
che votandolo l’ha eletto
è stato mal gestito
per un progetto politico svalutato
per un dissenso interno mal vissuto
per cui preso da furore etico
ma per necessità non meno pratico
insieme a compagnoni dell’orrore
politico quotidiano illuminati
all’ultimo momento
si cimenta in una riparazione
peraltro già vista già sentita nel tempo:
la scissione dal partito
furbizia ora di contare pur nulla contando
per l’essere ago d’una bilancia di spartizione del potere
in nome di noi popolo
nel nome del quale ci s’insozza
e tutto si commette
e ci sarà sempre un pubblicista tutto fare
un direttore avvertito di giornale
un politologo sapiente
che apprezzerà l’intuito politico geniale
ma a noi gente
aspettando un nuovo fascismo
non ci resta che attoniti stare a guardare?
(Castelvetro di Modena, 18 settembre 2019)