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La supremazia russa negli UAV e la sfida strategica per Stati Uniti e NATO

La cooperazione russo-iraniana sugli UAV ha rivoluzionato la guerra contemporanea, garantendo a Mosca un vantaggio strategico grazie a droni economici e massicciamente prodotti. Gli Stati Uniti e la NATO, pur con superiorità tecnologica, soffrono ritardi nella produzione industriale e difficoltà nel contrastare sciami di UAV. Nel prossimo decennio, Cina e India potrebbero unirsi a questa dinamica, rafforzando l’asimmetria globale nel settore.


La supremazia russa negli UAV e la sfida strategica per Stati Uniti e NATO Credits: https://www.flickr.com/photos/arpatoscana/53736653830

Negli ultimi anni, i sistemi d’arma senza pilota (UAV) e le munizioni vaganti, entrambi denominati nella vulgata “droni a lungo raggio”, hanno trasformato la natura della guerra contemporanea. La guerra in Ucraina e il coinvolgimento iraniano in Medio Oriente, nel confronto con Israele e, più recentemente, con gli USA, hanno dimostrato che la capacità di produrre droni economici ed efficaci può alterare profondamente gli equilibri strategici, portando alla vittoria chi possiede superiori capacità produttive industriali. Questo saggio analizza il vantaggio tecnologico e produttivo detenuto da Russia e Iran, le difficoltà degli Stati Uniti e della NATO nel colmare il gap e le implicazioni geopolitiche e militari che questa asimmetria sta provocando.

Vediamo come si è realizzata la cooperazione e la successiva egemonia russo-iraniana nel settore UAV.

La cooperazione tra Russia e Iran ha reso i droni Shahed-136 (conosciuti in Russia come “Geran”) una rappresentazione della nuova guerra moderna, trasformando gli scontri sul terreno in modo mai immaginato prima del 24 febbraio 2022. Questi UAV si distinguono per il basso costo di produzione e la facilità di realizzazione, non richiedendo particolari robot industriali, oltre che per l’efficacia operativa, consentendo alla Russia di impiegarli massicciamente contro le fortificazioni ucraine. Secondo stime occidentali, le industrie russe sarebbero in grado di produrre centinaia di UAV al giorno. Questo ritmo produttivo non è eguagliabile né avvicinabile da alcuna nazione NATO. L’alto numero di droni UAV presenti sul campo di battaglia, con la loro capacità di saturare le difese aeree avversarie, rappresenta un elemento dirompente per le dottrine tradizionali, che gli ucraini non immaginavano potesse verificarsi a loro danno.

Ma le innovazioni russe sul campo di battaglia non finiscono qui. Accanto ai Geran, la Russia ha introdotto il missile da crociera “Banderol”, con una gittata superiore ai 500 km, velocità subsonica (Mach 0,6) e capacità di lancio da UAV a lungo raggio come l’Orion. Questa combinazione crea un sistema d’arma integrato che amplia le opzioni strategiche russe e complica la risposta difensiva della NATO.

Le difficoltà statunitensi nel colmare il gap, nonostante una lunga tradizione di eccellenza tecnologica nel campo dei droni (Predator, Reaper, Global Hawk), hanno evidenziato ritardi nella produzione di UAV economici e nella capacità di produzione di massa. La complessità dell’industria pesante americana e la dipendenza da filiere globalizzate, sempre più in crisi, hanno indebolito la capacità di risposta rapida. Inoltre, le difese aeree NATO, costose e progettate per minacce convenzionali, erano orientate a contrastare velivoli come il Su-25, progettati per l’attacco al suolo e comparsi solo sporadicamente sul campo di battaglia. Le difese ucraine si sono rivelate rapidamente sia economicamente che militarmente insostenibili contro un attacco di sciami di UAV a basso costo di produzione.

Che implicazioni strategiche e scenari futuri (2025–2035) possiamo aspettarci? La supremazia russa e iraniana in questo settore potrebbe ridefinire i conflitti futuri. Se gli USA e la NATO non riusciranno a sviluppare una risposta industriale adeguata e adatta alle innovazioni introdotte dalla Russia in questa guerra, rischieranno di trovarsi in grave difficoltà in caso di conflitto diretto con potenze pari. L’emergere di nuovi attori regionali, come Cina e India, nel settore UAV, anch’essi pronti a sfruttare con efficacia i droni, rafforzerà ulteriormente questa tendenza. Gli Stati Uniti e la NATO, pur mantenendo superiorità tecnologica in altri campi, nel settore dei droni stanno oggi segnando il passo.

Note: 

IISS, The Military Balance 2025

SIPRI, Databases

Defence one






25/07/2025 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
Credits: https://www.flickr.com/photos/arpatoscana/53736653830

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L'Autore

Orazio Di Mauro
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