Nella nuova puntata dell’Osservatorio sul mondo che cambia, il professor Orazio Di Mauro analizza i nuovi equilibri globali in un contesto segnato da conflitti, sanzioni e diplomazie parallele. In Ucraina le forze russe avanzano verso Pokrovsk e Kupiansk, mentre cresce il dibattito interno al Cremlino tra chi auspica la fine della guerra e i “falchi” che puntano al completo controllo del Donbas. Putin, secondo Di Mauro, non può accettare una tregua sul modello coreano, che sancirebbe una sconfitta politica e militare. Sul fronte occidentale, gli Stati Uniti di Trump spingono per una pace imposta, con sanzioni che mirano più al dominio economico che alla stabilità internazionale e con condizioni irricevibili per Mosca e Kiev. L’Europa, invece, rimane intrappolata tra la paura di una disfatta ucraina e la fedeltà agli alleati americani, continuando a rifiutare ogni prospettiva di negoziato reale. Nel frattempo la Cina si muove con prudenza: alcune grandi compagnie energetiche hanno temporaneamente sospeso l’acquisto di petrolio russo via mare per evitare le sanzioni statunitensi, ma le pipeline restano attive e garantiscono l’approvvigionamento. Sullo sfondo, il Medio Oriente resta una ferita aperta. Israele continua a colpire Gaza, con bombardamenti sporadici e operazioni di controllo sui confini, mentre si moltiplicano le tensioni interne al governo Netanyahu.