Due sono gli aspetti che dobbiamo tenere in conto per comprendere le prospettive della guerra in Ucraina: la totale inefficacia dell’offensiva lanciata a giugno; l’abbandono di questo paese al suo tragico destino da parte degli alleati occidentali. Infatti, un significativo gruppo di congressisti statunitensi si oppone all’invio di nuovi finanziamenti a Zelensky, il cui ruolo di capo è oggi messo da più parti in discussione; nonostante il disaccordo del leader dell’Ungheria Orban, l’UE ha deciso di avviare negoziati per incorporare il paese negli anni futuri; negoziati che saranno molto faticosi e non è chiaro a cosa porteranno. Nel frattempo gli scontri si fanno sempre più forti, soprattutto nei pressi della città fortificata Avdiivka, che rappresenta la prima linea ucraina, superata la quale i russi troveranno la seconda e la terza. Il problema principale dei russi è quello di allontanare il confine dal loro territorio, per proteggerlo dagli attacchi missilistici statunitensi, dotandosi anche di missili ipersonici non intercettabili. Sembrerebbe, pertanto, che la Federazione Russa abbia utilizzato il conflitto con Ucraina per far evolvere il suo apparato militare, perfezionandolo fino a superare in questo campo gli Usa.