L'intervista a Giovanni Castagno, esperto di sport popolare a Roma, ha esplorato la definizione e il significato di questa pratica in contrapposizione allo sport mainstream. Castagno ha sottolineato come lo sport popolare sia un tentativo di riappropriazione e uno spazio di liberazione dall'egemonia culturale dominante, agendo come strumento educativo e di resistenza. Ha discusso l'impatto dello sport sui bambini, criticando la pressione competitiva del sistema capitalistico e la difficoltà di rifiutare l'affermazione individuale. Un punto cruciale è stata la questione degli spazi, con una forte critica alla mancanza di campi da calcio pubblici a Roma e allo "snobismo culturale" dell'amministrazione verso le iniziative di base.