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Arriva il Commissario?

A San Benedetto del Tronto c’è crisi per le dimissioni di due assessori, non si sa se verrà risolta, ma la legislatura è ormai al termine e si guarda alle prospettive considerando le elezioni regionali delle Marche del 28 e 29 settembre.


Arriva il Commissario?

Premesso che un consigliere comunale o un assessore quando decide di interrompere il mandato che ha ricevuto non ha altro obbligo legale che ufficializzare le sue dimissioni, quindi la grande pioggia di critiche che ha invaso la città di San Benedetto del Tronto compreso chi ha fatto parte della maggioranza [1] è da non considerare, certo sul piano politico s’intende le motivazioni di queste dimissioni dovevano essere di dominio pubblico ma così non è stato e se non ci saranno novità al riguardo bisogna farsene una ragione e guardare alle prospettive della nuova gestione amministrativa che comunque al di là dell’arrivo in città del  Commissario, per fine legislatura a settembre del 2026 si dovrà andare al voto e in questo articolo si delinea un quadro dei possibili scenari per le prossime elezioni.

In estrema sintesi, per poter cogliere gli atti istituzionali che hanno portato a questa crisi si presenta un quadro cronologico della legislatura ancora in corso. Come è noto, al ballottaggio del 17 e 18 ottobre del 2021 è stato eletto l’attuale sindaco, Antonio Spazzafumo [2] con il 54,27% delle preferenze contro Pasqualino Piunti che aveva ricevuto il 46,39%. In città fu Festa Grande perché la destra era stata battuta (ma non distrutta), finalmente una coalizione accreditata come “civica” avrebbe amministrato la città, purtroppo in seguito, non pochi che avevano festeggiato hanno assunto posizioni politiche contro questo Sindaco e la sua Giunta sia obiettivamente per l’eterogeneità politica e sia anche perché la discontinuità rispetto alla gestione della destra che aveva amministrato nella precedente legislatura in pratica è stata quasi nulla e in alcuni casi peggio della destra. Ha pesato, in primis, l’estromissione degli assessori Lina Lazzari (Assessore Cultura) e Bruno Gabrielli (Assessore Urbanistica) avvenuta nella primavera del 2023, obiettivamente per divergenze politiche e comunque su temi chiave riguardanti la città, operazioni non spiegate mai nei dettagli delle scelte politiche, poi il ruolo dei consiglieri che in campagna elettorale e per i primi mesi di mandato si erano spesi a favore delle posizioni politiche del sindaco ben presto sono passati all’opposizione ecco i nomi: Luciana Barlocci, Giorgio e Simone De Vecchis, quest’ultimo successivamente è rientrato in Forza Italia. Il 14 gennaio 2025 Lorenzo Vesperini [3], esponente della destra di Grottammare, viene nominato assessore con l’attribuzione delle deleghe in materia di Polizia Locale, Viabilità, Trasporto Pubblico Locale e Protezione Civile. In estate c’è stata la rinuncia di Tonino Capriotti dalla carica di Vicesindaco che ha dichiarato divergenze all’interno di una giunta che già non garantiva il numero legale in Consiglio comunale e il 9 settembre il sindaco ha firmato il decreto con cui ha nominato assessore Stefano Muzi, consigliere di Forza Italia, con l’attribuzione delle deleghe in materia di Politiche Sociali, Refezione scolastica e Trasporto scolastico e con lo stesso provvedimento l’assessore Andrea Sanguigni ha assunto la delega in materia di Lavori Pubblici, Politiche Ambientali e Sviluppo Sostenibile, Parchi e Giardini, Decoro Urbano. Il 10 novembre Domenico Pellei e Cinzia Campanelli, esponenti del gruppo consiliare “Centro Civico Popolare” (CCP) hanno formalizzato ufficialmente le loro dimissioni da assessori.

Arriverà il Commissario sì o no? È un interrogativo che per chi firma questo articolo non ha molta importanza e rischia anche di ombreggiare la svolta politica che è avvenuta in città in quanto gli assessori che si sono dimessi, non rilasciando dichiarazioni al riguardo, è come se avessero dichiarato che hanno dei loro progetti politici personali non dicibili e qualunque siano dovranno fare i conti con la destra che di fatto controlla con Forza Italia la Giunta ma non il consiglio comunale. Sfugge all’attenzione di coloro che agitano e rilanciano le forti critiche contro il “Centro Civico Popolare” che stanno  oscurando il cielo politico di San Benedetto del Tronto che la destra ha suoi progetti politici in città legati a quello più generale della destra che governa l’Italia di occupare lo Stato e le istituzioni ed è chiaro che controllare il dissenso e quindi l’opposizione sono tutt’uno e lo fa a livello nazionale e di conseguenza nei comuni. La Giunta e il suo Sindaco sono stati un’area d’interesse per la destra come nella sintesi si è presentato e non ci sono dubbi. Ora si tratta di vedere come andrà in votazione la finanziaria che avrà delle ricadute non leggere per i redditi bassi a vantaggio dei redditi obiettivamente alti in funzione della diminuzione delle aliquote Irpef per i redditi da 28.000 € a 50.000 € e può sembrare una disposizione fiscale obiettivamente autonoma ma fino ad un certo punto perché in questo modo la destra rappresenta primariamente i redditi alti e questo ha il suo peso a San Benedetto del Tronto. I redditi bassi nei comuni come quelli di San Benedetto del Tronto non sono rappresentati dalla minoranza a livello politico e basta osservare i profili dei sindaci, assessori e consiglieri comunali, gli operai e comunque i lavoratori dipendenti e non quelli autonomi s’intende non sono quasi per niente rappresentati e bisogna segnalare che però non sono anche quasi per niente attivi politicamente e criticano soltanto sui Social e quando stanno in fila alla cassa dei Supermercati. Avvocati, Commercialisti, Imprenditori invece sono sempre più organizzati in Associazioni, in movimenti politici e partiti vari ed è chiaro che in una città come San Benedetto del Tronto, che è la città più grande del Piceno ed è il centro commerciale è luogo di turismo e quando gli albergatori ed i concessionari di spiaggia politicamente convergono su linee programmatiche sulla gestione amministrativa della città eleggono Sindaco, Giunta e Consiglieri comunali. Ecco perché la destra punta a controllare il dissenso che nasce spontaneo ma per farlo deve controllare e in qualche modo cercare di gestire l’opposizione e a San Benedetto sta lavorando non bene, ma benissimo: controlla l’amministrazione comunale perché sta in maggioranza con Forza Italia e in Consiglio con gli altri partiti che ne fanno parte sta all’opposizione.          

I giochi però si stanno facendo complicati per la destra perché in città c’è un attivismo politico complessivo di sinistra di non poco rilievo che certo è controllabile dalla destra ma in maniera dinamica e non diretta in quanto alcuni personaggi di destra non sono molto ascoltati e non sono in considerazione in quanto le pieghe ideologiche che avvolgono ancora i gruppi di attivisti sia che siano di riferimento per l’elettorato attivo che va a votare sia quelli, come dire, passivo che non va a votare non segue sempre la dialettica dei media e spesso ne è autonoma. Per la destra, quindi, è dura obiettivamente ma è dura anche per il Centrosinistra e per il Campo largo mentre per i comunisti vedremo quali scelte faranno a San Benedetto, al momento non ci sono dichiarazioni di autonomia dal centrosinistra e al momento ci sono dichiarazioni critiche contro l’attuale sindaco [4]. Si tenga conto che Matteo Ricci, candidato alle elezioni regionali delle Marche del 28 e 29 settembre che ha scelto di continuare ad essere europarlamentare ma, per quello che può s’intende, coordina l’opposizione alla destra nelle Marche ed ha realizzato una svolta in questa regione coinvolgendo anche Rifondazione comunista ed anche se è stato un perdente ha rappresentato una barriera per la destra e speriamo che non venga abbattuta. Vediamone i risultati elettorali a San Benedetto del Tronto.

Matteo Ricci ha ricevuto 9.178 voti, il 47,38%, le liste della coalizione hanno ricevuto 8.421, complessivamente il 46,72: il “Partito democratico” 4.404 (24,43%), “Alleanza Verdi e Sinistra” 1275 voti (7,07%), “Movimento 5 Stelle 2050” 1052 (5,84), “Lista Civica Matteo Ricci Presidente” 708 (3,93%), “Progetto Marche Vive Matteo Ricci Presidente” 400 (2,2%),  “PACE SALUTE LAVORO” 360 (2,00%), “Progetto Civico Avanti Con Ricci” 222 (1,23%). Lo scarto tra i voti ricevuti da Matteo Ricci e le liste è  stato di 757 voti, lo 0,66%. La destra ha ricevuto più voti, Francesco Acquaroli, riconfermato Presidente della regione Marche, ha ricevuto 9822 voti, il 50,70% mentre le liste 9314 e lo scarto è stato di 508 voti. Sia chiaro i voti alle liste di Matteo Ricci non è che siano molti ma non sono neanche pochissimi e se la coalizione complessivamente si mantiene unita, in città la destra può essere battuta e con essa la “civica” dell’attuale sindaco compreso la sua Giunta ma è meglio dire di quello che resta. 

Di certo occorre un programma centrato sulla qualificazione del turismo non solo per le élite ma dinamico con costi in relazione al potere di acquisto di salari, stipendi e pensioni, programmando un turismo sostenibile che coinvolga tutte le classi sociali  e soprattutto per l’intero anno e non soltanto per l’estate, quest’ultimo è un tema che da decenni è all’attenzione anche con studi e ricerche ma quasi niente si è  fatto. È necessario programmare eventi di rilievo per tutto l’anno sganciato il più possibile dai processi di “non cultura” della destra che ci sta governando e che faccia della città non un’oasi soltanto di tranquillità per passare le vacanze tra luglio e agosto ma un luogo che possa offrire convegni e incontri culturali di rilievo e ci sono in città intellettuali che possono dare contributi notevoli ma vanno coordinati da un assessore alla cultura in grado di fare operazioni di cultura mirate e di rilanciare continuamente una promozione visibile non soltanto attraverso i media, certo non è facile ma deve essere un insieme di processi canalizzabili non soltanto dialetticamente per essere governati e seguiti dall’amministrazione comunale, basta per il rilancio spesso vuoto di un turismo finalizzato per vivere alla giornata.       

Note:

[1] (https://www.lanuovariviera.it/category/dal-territorio/san-benedetto-del-tronto-notizie/barlocci-ne-ha-per-tutti-chi-ha-governato-non-puo-scappare-spazzafumo-convochi-un-consiglio-urgente/).

[2] (https://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/politica/risultati-ballottaggio-san-benedetto-del-tronto-2021-elezioni-2dbb69df).

[3] (https://www.cronachepicene.it/2025/01/15/nomina-di-vesperini-il-pd-la-svolta-a-destra-dellamministrazione-e-completata/508431/).

[4] (https://www.lanuovariviera.it/category/dal-territorio/san-benedetto-del-tronto-notizie/crisi-di-maggioranza-rifondazione-sindaco-ha-evitato-il-confronto-per-quattro-anni-ora-pretende-spiegazioni-dai-franchi-tiratori/).



14/11/2025 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Felice di Maro
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