Questo è il titolo di un interessante articolo di Antonio Mazzeo, scrittore, peace-researcher, che ha ricevuto il Premio Bassani per il giornalismo, ha ottenuto anche dall’Archivio Disarmo la colomba d’oro per la pace per le sue attività pacifiste e antimilitariste, ma è anche il titolo della nostra intervista. Essa sarà dedicata ad un tema molto importante ma trascurato dai mass media nostrani, ossia alla militarizzazione della Sicilia. Mazzeo ci parlerà in particolare delle basi statunitensi e NATO di Niscemi e Sigonella, illustrandone la funzione nell’attuale scenario militare. Basi che i loro detentori si propongono anche di estendere senza minimamente preoccuparsi dell’impatto che tale progetto avrà sull’ambiente e sui suoi abitanti. Purtroppo da quanto ci dice Mazzeo l’Italia è profondamente coinvolta nell’attuale guerra tra la NATO e la Russia, in quanto attraverso il MUOS fornisce tutte le informazioni e le indicazioni per favorire la vittoria dell’Ucraina e dalle basi siciliane partono mezzi che partecipano alle operazioni militari. Ci chiediamo: questo ruolo, contrario a quanto stabilisce la nostra Costituzione, può fare del nostro paese un bersaglio militare?