Stampa questa pagina

La distruzione della ragione II lezione

Mercoledì 11 settembre ore 18, 2ª Lezione del corso di filosofia: La distruzione della ragione, prof. Renato Caputo per l’Università popolare Antonio Gramsci. Il corso si terrà a via Goito 35/b Roma (metro stazione termini) affronterà in un’ottica marxista la filosofia di Schopenhauer e Kierkegaard


La distruzione della ragione II lezione

La distruzione della ragione

Per la critica delle filosofie moderne conservatrici e reazionarie

In memoria di Domenico Losurdo

«Le idee della classe dominante sono in ogni epoca le idee dominanti; cioè la classe che è la potenza materiale dominante della società è in pari tempo la sua potenza spirituale dominante. La classe che dispone dei mezzi della produzione materiale dispone con ciò, in pari tempo, dei mezzi della produzione intellettuale, cosicché ad essa in complesso sono assoggettate le idee di coloro ai quali mancano i mezzi della produzione intellettuale. Le idee dominanti non sono altro che l’espressione ideale dei rapporti materiali dominanti, sono i rapporti materiali dominanti presi come idee: sono dunque l’espressione dei rapporti che appunto fanno di una classe la classe dominante, e dunque sono le idee del suo dominio» K. Marx, F. Engels, L’ideologia tedesca, Roma, Editori Riuniti, 1983, pp. 35-36.

Il corso, tenuto dal prof. Renato Caputo, si svolgerà ogni mercoledì al Centro Culturale Cento Fiori, via Goito 35/b, Roma (metro Stazione Termini) dalle ore 18 alle 20,30, per un totale di undici incontri della durata di 2 ore e sarà orientativamente così strutturato:

  1.  (11 settembre) Dall’apologetica indiretta del capitalismo di Schopenhauer al riflusso nell’individuale di Kierkegaard
  2. (18 settembre) Dalla restaurazione religiosa di Kierkegaard al positivismo quale ideologia della prima fase di sviluppo del capitalismo
  3. (25 sett) Dal darwinismo sociale di Spencer al più grande pensatore reazionario moderno: Nietzsche
  4. Giovedì 3 ottobre Nietzsche: dalla morte di dio al superuomo (al Gramma via dei Lucani 11)
  5. (9 ott) Nietzsche: dalla morale dei signori e degli schiavi alla volontà di potenza.
  6. (16 ott) Dall’ideologo del fascismo Gentile al massimo pensatore nazista: Heidegger
  7. (23 ott) Heidegger e la lotta alla modernità
  8. (30 ott) Il secondo Heidegger e la critica da destra al nazionalsocialismo
  9. (6 nov) Da Arendt e lo pseudoconcetto di totalitarismo al liberalismo radicale di Nozick
  10. (13 nov) Da von Hayek, fondatore del neoliberismo, al comunitarismo di MacIntyre, al massimo giurista e filosofo politico nazionalsocialista: Carl Schmitt

I corsi sono gratuiti per chi partecipa in modo sporadico e per chi non può permettersi la tessera annuale di circa 20 euro (come contributo alle spese della sala) che consente di partecipare a tutti i corsi che andranno avanti fino a giugno, ogni settimana.
Per chi vive lontano da Roma sarà possibile vedere il video della lezione (e della lezione precedente) sul sito e sul canale youtube dell’Università popolare Antonio Gramsci (in cui sono inoltre disponibili la maggior parte dei video delle lezioni degli anni precedenti), dove saranno via via caricati. In seguito sarà possibile leggere delle versioni scritte su questo giornale.
Per chi volesse farsi un’idea più chiara degli obiettivi del corso consigliamo di leggere il seguente articolo:
La distruzione della ragione
Come ricordava Lenin non esistono, come l’attuale ideologia postmoderna vorrebbe farci credere, tanto differenti visioni del mondo. Al contrario, esse si riducono, quando non ci si ferma alle parvenze empiriche, a fondamentalmente due: l’ideologia dominante, volta a preservare i privilegi della classe di sfruttatori al potere e la concezione scientifica del mondo, di cui avrebbe bisogno la massa di sfruttati per uscire dalla condizione tradizionale di oppressione. A questo scopo, di contro allo spontaneismo piccolo borghese, che non fa che declinare in salse diverse il vecchio mito del buon selvaggio, i subalterni sono tali proprio perché egemonizzati dal pensiero unico dominante. Da qui il ruolo essenziale non dell’intellettuale tradizionale, più o meno consapevolmente al servizio della classe dominante, ma di un intellettuale collettivo organizzato in un partito di quadri rivoluzionario in grado di divenire comunista, ovvero avanguardia del proletariato, in quanto riesce a divenire egemone fra gli oppressi e sfruttati mediando una visione del mondo antagonista a quella delle classi dominanti…                    

Continua a leggere su “La distruzione della ragione.

07/09/2019 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

Condividi

L'Autore

Redazione
<< Articolo precedente
Articolo successivo >>