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Renania Settentrionale: un anticipo di elezioni federali in Germania?

Merkel ancora al comando. “Successo amaro” per la Linke.


Renania Settentrionale: un anticipo di elezioni federali in Germania? Credits: https://www.flickr.com/photos/dielinke_nrw/ - Sarah Wagenknecht, co-presidente di Die Linke

La Renania Settentrionale - Westphalia è il lander tedesco più popoloso, 17 milioni e mezzo di abitanti, e uno dei più industrializzati. Nel lander, hanno sede 26 delle 50 più importanti compagnie tedesche. E hanno residenza anche tre milioni di poveri. Il tasso di disoccupazione è del 7,8% contro la media nazionale del 6,1%. Le elezioni dello scorso 14 maggio possono essere viste come una piccola anticipazione delle elezioni federali che si terranno a ottobre. Se così fosse, il risultato sarebbe facilmente riassumibile: ennesima vittoria per la Merkel, ennesima sconfitta per la socialdemocrazia subalterna.

I risultati

La coalizione di governo locale tra socialdemocratici (SPD) e Verdi esce sonoramente sconfitta. Alle ultime elezioni potevano vantare insieme il 50,4% dei voti, domenica si sono fermati al 37,6%. In particolare, l'SPD scende dal 39,1% al 31,2%, i Verdi dall'11,3% al 6,4%. I cristiano- democratici della Merkel (CDU) salgono invece dal 26,3% al 33%. I liberali (FDP) dall'8,6% al 12,6%. La parabola del Partito Pirata è durata un solo ciclo elettorale, finiscono ora fuori dal parlamento regionale con appena l'1%. Col 7,4% diventa la quarta forza regionale Alternativa per la Germania (AfD), il nuovo partito di destra populista che in Renania è guidato da uno dei suoi leader più radicali: Marcus Pretzell, che in Europa collabora apertamente con Marine Le Pen.

Die Linke sfiora soltanto la soglia di sbarramento col 4,9%. Il Partito della Sinistra ha più che raddoppiato i voti assoluti rispetto al 2012, ma la campagna elettorale aveva fatto sperare in un risultato superiore, che assicurasse il ritorno nel parlamento regionale. Secondo i sondaggi, la Linke avrebbe ottenuto i maggiori risultati tra i giovani che votavano per la prima volta (circa il 7%) e gli operai (circa il 10%). Non è una sorpresa che i risultati maggiori siano arrivati nelle città maggiori, in cui il partito è più strutturato. I primi dati reali sembrano suggerire anche che le circoscrizioni dove la Linke ottiene i migliori risultati siano anche le circoscrizioni dove AfD ottiene i risultati più bassi.

Dopo l'ennesima sconfitta elettorale, l'SPD ha annunciato di non voler formare una Grosse Koalitionen con la CDU. Mentre la lunga procedura per la formazione di un nuovo governo del lander è ancora in corso, l'ipotesi più probabile sembra ora una classica coalizione CDU-FDP.

Le elezioni federali

Sicuramente le elezioni in un lander non possono essere prese come totalmente indicative per le elezioni federali, in ogni caso possono dare importanti indicazioni. Il ritorno alla politica di Martin Schulz, già presidente del Parlamento Europeo e ora candidato di punta per l'SPD, sembrava aver dato una nuova popolarità alla socialdemocrazia. L'euforia dei sondaggi però è durata poco. Il partito di Frau Merkel sembra tornare a crescere nei sondaggi e nelle urne, mentre l'SPD sembra indirizzata a mantenere una quota di voti attorno al 25% da cui non riesce a schiodarsi da quasi vent'anni. Questa dinamica nazionale sembra confermata sia dalle elezioni in Renania sia nei più piccoli Saarland e Schleswig Holstein. In tutti i lander la CDU ha ottenuto più voti reali di quanto previsto dai sondaggi e l'SPD è rimasta sotto le aspettative.

Per il ruolo di terza forza politica, c'è una concorrenza agguerrita tra il 7% e il 9%: Linke, Verdi, Liberali e AfD. I Verdi e i Liberali potrebbero essere gli alleati minori di governo sia per l'SPD sia per la CDU. AfD non sembra più in grado di ottenere risultati tra il 15% e il 20%, ma mantiene comunque un'importante quota di consenso anche se non è alleabile. Anzi, come molte delle forze populiste di destra, proprio perché non è alleabile.

La Linke

Infine, il Partito della Sinistra. Impegnata in quello che appare un congresso continuo, la Linke si presenta con due candidature di punta, la radicale Wagenknecht e il moderato Bartsch. Tra le varie linee di frattura c'è proprio la questione di governo. La maggioranza moderata del partito - che ha espresso anche il Presidente del Partito della Sinistra Europea, Gregor Gisy – punta chiaramente all'alleanza rosso-rosso-verde con Verdi ed SPD, sul modello di quanto avviene a Berlino.

I risultati della Renania, dove l'SPD ha brutalmente escluso l'ipotesi rosso-rosso-verde in piena campagna elettorale, mettono in difficoltà la Linke. Il co-presidente del partito Riexinger – dell'ala moderata – ha detto che ora la Linke dovrà “concentrarsi sulle proprie idee e promuovere le proprie proposte sulla giustizia sociale, per pensioni più alte e stipendi più alti, contro la precarietà e per un fisco giusto”.

Candeias e Brie - del centro di ricerca legato alla Linke, la Fondazione Rosa Luxembourg – hanno pubblicato delle raccomandazioni affinché al massimo si arrivi a fornire un sostegno esterno per evitare un nuovo governo delle destre. Secondo gli autori, la Linke dovrebbe dare il sostegno esterno in cambio di alcuni punti programmatici per poter continuare a lavorare al progetto strategico di cambiamento sociale. Se invece partecipasse direttamente al governo, la Linke sarebbe troppo debole e finirebbe stritolata dalle contraddizioni, perdendo di vista il lavoro strategico.

La situazione potrebbe essere risolta dai numeri in Parlamento, o, molto probabilmente, dall'indisponibilità di Verdi e socialdemocratici. Nel frattempo, il congresso permanente della sinistra tedesca continua.

27/05/2017 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
Credits: https://www.flickr.com/photos/dielinke_nrw/ - Sarah Wagenknecht, co-presidente di Die Linke

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L'Autore

Paolo Rizzi
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