Stampa questa pagina

L’Isis e l’ipocrisia dell’Occidente

Dopo la liberazione di Aleppo emergono le connivenze della Coalizione contro Daesh


L’Isis e l’ipocrisia dell’Occidente

L’attentato di Berlino, un colpo di coda dell’Isis, o il proseguimento di altri attentati che hanno colpito diverse capitali europee negli ultimi anni? Colpire la Germania, la roccaforte dell’economia e della sicurezza in Europa, è un caso o una dimostrazione di forza dell’Isis? O una conseguenza della complicità occidentale nel caos siriano? Senza alcun dubbio, la sconfitta dell’Isis e dei gruppi armati ad Aleppo, ha svegliato i lupi solitari sparsi in tanti paesi occidentali. Paesi che hanno, in un modo o nell’altro, sostenuto e armato i cosiddetti ribelli moderati, che combattevano in Siria e non solo.

È una sconfitta che brucia agli alleati arabi degli Usa nella guerra al terrorismo mondiale come viene definita. E pone fine alla strategia della guerra in delega, cioè, assoldare mercenari per fare le guerre, per gli interessi dei più potenti in questo mondo.

Davvero colpisce il coro unanime che sprizza da ogni media a livello internazionale. Peccato non dicano che i "ribelli" altro non sono che le truppe di Al Qaeda che ora sono passate al servizio degli USA. Ma non erano una compagine terrorista da sconfiggere con qualsiasi mezzo meno di due anni fa? Come si fa a sostenere che il legittimo governo della Siria non debba difendersi e cacciare gli invasori? Come si fa a dar retta ad una propaganda manipolata e gestita direttamente dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea, quegli stessi che, a posteriori, hanno confessato di aver inventato di sana pianta le "prove" necessarie a portare la guerra in Iraq e poi in Libia eccetera, eccetera?

Il patto fra gli Usa e le petromonarchie del golfo, per ben tre anni, ha tentato di espellere l’Isis dalla Siria, bombardando le città siriane, ma con scarsi risultati, causando numerose vittime civili fra la popolazione siriana e senza che i mass media ne parlino, se non per giustificare questi crimini, accusando il governo siriano e i suoi alleati, Russia e Hezbollah.

La vittoria di Aleppo, con la cacciata dei gruppi armati, non significa, la fine del terrorismo e dell’Isis, ci vuole ben altro per sradicare questo fenomeno. Quasi in contemporanea con l’attentato di Berlino, è stato ucciso in diretta Tv con un atto terroristico, Andrej Karlov, l’ambasciatore russo ad Ankara. E a  Karak in Giordania un gruppo armato affiliato all’Isis, prima di essere annientato ha tenuto testa alle forze di sicurezza giordane, per ben due giorni, causando dieci morti e tanti feriti. Quindi la rete del terrore si sposta anche nei paesi cosiddetti moderati, o beneficiari delle conseguenza delle guerre. L’Europa e l’Italia compresi, l’attentatore di Berlino, ha attraversato i confini per poi venire ucciso  in Italia.

La fine della battaglia di Aleppo contro i gruppi terroristici armati ha riportato la città sotto il controllo del governo siriano. E’ iniziata subito una campagna occidentale di disinformazione, in particolare, l’insistenza per far uscire i civili dall’est di Aleppo, accusando il regime e i suoi alleati di commettere massacri contro bambini e civili. Il culmine di questa propaganda è stato l’evidenziare la simpatia dei governanti di Israele per i civili disarmati che hanno vissuto l’inferno russo, i bombardamenti aerei e l’artiglieria siriana senza pietà.  Proprio la destra razzista israeliana che ha più volte dichiarato il suo sostegno ai gruppi armati!   

L’Occidente e le alleanze tenute con alcuni stati arabi, hanno ignorato il fiume di denaro e  di armi dato alla loro moderata opposizione, per la guerra al terrorismo e contro un califfato islamico chiamato Daesh .

 Gli Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna  dimenticano ciò che è stato fatto dalle loro operazioni di bombardamento e distruzione non solo a Aleppo, ma in diverse città siriane e in altri  paesi arabi, Iraq, Libia. Senza poter avanzare contro i gruppi terroristici! Solo quando  la Russia è intervenuta militarmente e in accordo con il governo e l’esercito siriano che operava contro le zone controllate dai gruppi armati, si è potuto, finalmente, infliggere una pesante sconfitta alle file di Daesh e dei suoi alleati.

 L’Occidente piange  e versa lacrime di coccodrillo per la sorte dei civili! Di quali civili si parla? Dei familiari e dei parenti venuti al seguito dei mercenari esperti militari, che aiutavano l’opposizione moderata dei ribelli. Sì, sono i 14 alti ufficiali, arrestati dalle forze speciale siriane, nascosti in un rifugio a est di Aleppo, sotto controllo dei gruppi armati. Notizia confermata da fonti siriane, oltre alle agenzie stampa internazionali. Ufficiali che appartengono alla coalizione guidata dagli Stati Uniti contro Daesh. E il numero di questi ufficiali è cresciuto e  rappresenta i seguenti paesi: Stati Uniti 22, Gran Bretagna 16, Francia 62 ,Turchia 21 e  Israele 7. E altri dall’Arabia Saudita , dal Qatar,  dal Marocco e dalla Germania , tutti questi ufficiali fornivano assistenza e addestramento militari ai ribelli “moderati”!

Questo gruppo di ufficiali, forniva e aiutava i ribelli armati, con l’assistenza per dirigere l'offensiva contro le truppe  siriane di Aleppo. Tra le altre cose, questi erano in contatto con la base Nato nella città turca di Smirne che trasmetteva loro le coordinate satellitari per gli obiettivi da colpire con razzi e artiglieria.

E' possibile, interpretare l'insistenza degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e della Francia per una tregua, sia prima che dopo la vittoria di Aleppo per  l'evacuazione dei civili dall’est della città, e consentire  l’uscita di questi ufficiali e le loro famiglie sani e salvi, senza rivelare la loro vera identità? Sì ora è possibile, dopo la cattura di questi ufficiali.

Sono passati 13 anni dalla seconda guerra all’Iraq, e quasi cinque dall’inizio della guerra in Siria, nella prima è stato distrutto  un paese e poi lo hanno diviso, in Siria, ce lo auguriamo si è fermato il piano americano per un nuovo grande medio oriente.

L’Europa,  somiglia molto a certi paesi mediorientali, subisce ma non reagisce. Ha delegato agli Usa un ruolo che appartiene all’Europa, cioè la mediazione e la cooperazione economica, culturale e di pace con il medio oriente e mediterraneo.

Quando  litigano due elefanti, la vittima è l’erba, e quando le potenze capitalistiche fanno la guerra, le vittime sono i popoli. E  nella manipolazione dei mezzi di comunicazione, la vittima è la verità.

La lotta contro il terrorismo è una lotta contro il capitalismo e contro la povertà, contro l’intolleranza sia razziale che religiosa.

31/12/2016 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

Condividi

L'Autore

Bassam Saleh
<< Articolo precedente
Articolo successivo >>