Economia e Lavoro

Attorno alla ripresa dell'inflazione si accende il dibattito sulle reali cause del rincaro dei prezzi.

La disparità di trattamento regna sovrana: a proposito del differimento del Trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici dopo la sentenza della Corte Costituzionale.

Perché bisogna battersi per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario piuttosto che per la riduzione delle tasse sul lavoro, il salario minimo, il reddito di cittadinanza e/o di esistenza?

Quali sono gli obiettivi principali insiti nella delega al Governo per la revisione del sistema fiscale ? 

Per pronunciarsi sulle proposte di salario minimo non basta rifarsi ai testi sacri ma occorre analizzare la complessità dell’esistente. La tesi che qui si sostiene è che esso sarebbe un piccolo passo in direzione della riunificazione del mondo del lavoro.

Gli accordi del 2009 non sono  religione o men che mai un tabù. Rilanciamo una discussione ampia e trasversale a sola tutela del potere di acquisto e di contrattazione

Dietro alle critiche della Corte dei Conti si nasconde la brama di rafforzare e svincolare dai controlli il potere esecutivo. Non saremo i guardiani dell'austerità ma solo attenti osservatori di quanto bolle nella grande pentola del Governo di destra.

Di fronte alle proposte di riforma del capitalismo di Stiglitz vale la pena di avviare una riflessione collettiva per non cadere vittime, come accaduto nel passato, delle sirene ammaliatrici del nemico di classe.

La revisione del patto di stabilità vede contrapporsi interessi opposti fra i diversi membri dell'Unione Europea. Esso dovrà comunque tenere conto del nuovo contesto scaturito dalla guerra in Ucraina

Il decreto Lavoro rappresenta un'ulteriore contrazione del ruolo pubblico nelle politiche attive del lavoro. Insieme allo stravolgimento del reddito di cittadinanza lascia ampi margini alla gestione privatistica della forza-lavoro.

L’equità si raggiunge ripristinando la progressività delle imposte, tassando i grandi capitali e con un'adeguata indicizzazione dei salari, non con la tassa piatta

Il divario lavorativo di genere è soprattutto una questione di classe.

I provvedimenti del governo in tema di lavoro si collocano nelle politiche liberiste e sono volti ad avvantaggiare le aziende con sgravi fiscali mentre i salari continuano a non adeguarsi al costo della vita e il welfare continua a subire tagli.

Il decreto del lavoro del governo Meloni: una prima analisi.

Il Sole 24 ore quantifica le somme necessarie per il rinnovo dei contratti nazionali della pubblica amministrazione ma il Governo pensa che il codice Ipca sia troppo oneroso

Tra spinte al centro e retorica politica...il vero problema è rappresentato dal moderatismo salariale.

La meritocrazia è la base ideologica delle disuguaglianze

Il salario corrisponde alla quantità di mezzi di sussistenza – o nel loro prezzo in denaro – che sono in media necessari per rendere un uomo capace di svolgere un determinato lavoro, per conservarlo atto al lavoro e per sostituirlo, quando egli scompare per vecchiaia, per malattia o per morte, con un altro salariato, cioè per garantire che la classe dei salariati si riproduca nella misura necessaria alla riproduzione allargata del capitale.

Il contagio è avvenuto. Credit Suisse è comprata da Ubs, che diventa un gigante europeo, a condizioni capestro per gli obbligazionisti e per la Banca nazionale svizzera. I danni della privatizzazione del sistema bancario.

A causa della volontà di tutelare i profitti perseverando con le politiche liberiste, il capitalismo rischia di ricadere nella crisi da cui non era ancora uscito. È urgente costruire un’alternativa.

I temi dell'intervento al seminario del Granma del 4 marzo scorso sul Mes. I pericoli del Meccanismo per l'agibilità della politica economica e della trasformazione della nostra economia in economia di guerra.

In dieci anni 100 mila negozi in meno secondo una Ricerca di Confcommercio.

Dal monitoraggio dei Livelli essenziali di Assistenza (Lea) escono dati e notizie che stridono con la realtà quotidiana

Il Governatore della Banca d'Italia vuole rispondere all'inflazione con provvedimenti che colpiranno soprattutto i lavoratori. Ma la causa dell'inflazione non è il costo del lavoro. Tenerla a bada con questi metodi significa impoverire i salari, mortificando la domanda, privatizzando settori dell'economia e riducendo ai minimi termini il settore pubblico.

La lezione del covid? Tagliare i fondi alla sanità.

Dopo aver analizzato l’aspetto fenomenico dell’attacco al #salario e del conseguente aumento del profitto a partire dalla dissoluzione dell’URSS e dallo scioglimento del Pci, abbiamo mostrato come tale attacco sia molto più profondo e meno appariscente. Per comprenderlo occorre abbandonare il piano empirico e risalire al piano concettuale, cioè abbandonare le categorie d’analisi dell’ideologia (borghese) attualmente dominante per risalire ai fondamenti scientifici dell’analisi #marxista.

Il degrado del welfare, delle condizioni e delle retribuzione dei lavoratori e del loro potere contrattuale, non è responsabilità degli immigrati ma di chi li sta sfruttando, oltre che delle dei maggiori sindacati e delle “sinistre”.

L'Inflation Reduction Act di Trump, confermato da Biden, era rivolto contro la Cina ma sta colpendo l'industria europea. La difficile discussione in corso per alleviarne le conseguenze prevede agevolazioni e detassazioni a discapito del welfare. Vittime sacrificali di questo scontro interimperialistico potrebbero essere l'Asia e l'Africa.

Come accaduto nel passato paesi in crisi diventano centrali per la guerra imperialista

Le politiche economiche dell’Unione Europea sono contrarie agli interessi dei popoli europei e probabilmente dettate dal capitale transnazionale a guida Usa. Servirebbe una vasta mobilitazione per la difesa dei diritti dei lavoratori e l’uscita dell’Italia dalla guerra, ma anche un fronte unito dei lavoratori europei.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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