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Ricordando Franca Sozzani, una giornalista impeccabile

Addio ad un’autentica signora che si muoveva con grande autonomia in un ambiente, quello della moda, ricco di ambiguità.


Ricordando Franca Sozzani, una giornalista impeccabile Credits: 10magazine.com

Franca Sozzani è nata a Mantova 67 anni fa e dopo aver frequentato il liceo classico, si è iscritta a lettere e filosofia e laureata all’Università Cattolica di Milano. Nel 1980 è stata alla direzione del periodico femminile Lei e, dopo tre anni, anche della versione maschile Per lui.

Poi nel 1988 è arrivata a Vogue Italia dimostrandosi impeccabile giornalista nel settore della moda: sufficientemente ironica per compiere passi audaci, ha spesso precorso i tempi anche trovandosi in contrasto con i vertici editoriali. Sono state varie le volte che il potente Jonathan Newhouse, direttore generale di Condé Nast International, l’ha minacciata di licenziamento per banali motivi legati alle sue inopportune, a detta di Newhouse, scelte su come impostare il giornale: alcune foto, didascalie e anche articoli sono stati considerati dirompenti da parte di molti pubblicitari perbenisti e, alla fine, anche da parte del direttore generale del gruppo editoriale...

Nel 2008 fa pubblicare un numero di Vogue pieno di servizi contro il razzismo e con fotografie di solo modelle di colore; altre volte critica aspramente la chirurgia estetica. E’ implacabile contro le violenze domestiche che hanno sempre vittima la donna.

Ha seguito, mai con passo incerto, talenti della moda come Gianni Versace, Giorgio Armani, Peter Lindbergh e Steven Meisel. Ha sostenuto, nel frattempo, giovani stilisti perché diceva sempre che i giovani vanno aiutati con premi e concorsi.

Nel 2006 diventa direttrice di Vogue Uomo e dal 2015 è responsabile di tutti i periodici Vogue in Italia, che ha inteso come strumenti su cui scrivere di moda, non soltanto presentarla come cronaca di sfilate e stili stagionali, facendo critica libera, svincolata da amicizie e, soprattutto, dal potere dei pubblicitari delle Maison. Nient’affatto semplice.

A lei è stato anche dedicato un film documentario Chaos and creation presentato a settembre alla mostra cinematografica di Venezia, realizzato dal figlio Francesco Carozzini (1982).

Nel variopinto mondo della moda d’alto livello il sentimento di pace tra gli artisti è sovente un fantomatico rispetto umano di facciata e Franca Sozzani ne è stata testimone per molti anni.

Una volta ha detto che “la fama, quella vera, deriva dalle capacità vere, dall’avere fatto cose vere. Questa è la vera fama”. E’ stata una donna coraggiosa, consapevole che “il successo ce lo si deve guadagnare perché niente arriva per caso”. Certo è stata anche una donna fortunata, arrivata al posto giusto nel momento giusto, con le persone giuste.

Lei che viveva nel mondo del bello è stata colpita da un male brutto, di quelli inesorabili che conosceva bene: dal 2013 era presidente della Fondazione Ieo (Istituto europeo di oncologia).

Prima di lasciarci il 22 dicembre scorso, ha lottato con dignità contro ciò che l’ha rapidamente sopraffatta.

Ci fu un’occasione, quando in troppi le facevano domande sulle sfilate milanesi, ambiente dalle molteplici ambiguità – se ne accorge chi ci va una volta, figuriamoci chi le frequenta tutte per anni –, in cui più d’uno le chiese addirittura pettegolezzi: lei ci disse solo “ma qualche volta, per favore, give me a break”.

31/12/2016 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
Credits: 10magazine.com

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