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L’iniziativa Locarno Kids dedicata ai ragazzi sarà occasione per conoscere il cinema
Sabato, 20 Aprile 2019 16:48

Una giusta causa

Un bel film di denuncia della società patriarcale statunitense, che mostra come solo la lotta paga e ha consentito di conseguire la stessa parità dei diritti fra i generi.
Posticipato l’evento Blake Edwards, luce sul Black cinema, programmati Locarno Academy e Film-makers nei giorni del Festival dal 7 al 17 agosto.
Cocaine: La vera storia di White Boy Rick, un buon noir più per lo sfondo storico e sociale in cui si inserisce, che per la vicenda del protagonista e della sua famiglia posti al centro del film.
Sebbene Soderbergh faccia di tutto per realizzare un film antitetico all’industria culturale, la mancanza di una visione del mondo alternativa gli impedisce di andare al di là di un lodevole film di denuncia dei meccanismi, anche razzisti, di sfruttamento della forza lavoro e della necessità di battersi contro di essi.
Un prodotto ben confezionato dell’industria culturale che lascia anche alquanto da riflettere allo spettatore sul modo essenzialmente distopico in cui l’ideologia dominante rappresenta il mondo futuro, per cancellare ogni residua traccia di spirito dell’utopia e principio speranza in un mondo migliore, più giusto e razionale.

Recensione dell’ottimo film d’animazione giapponese Voglio mangiare il tuo pancreas, del mediocre La paranza dei bambini, assurdo Orso d’argento a Berlino per la miglior sceneggiatura, con una postilla su Creed II, tipico prodotto dozzinale dell’industria culturale Usa.

Recensione dei film: Se la strada potesse parlare, Il corriere – The Mule di Clint Eastwood e L’uomo del cuore di ferro, film storico su un’azione della resistenza contro un gerarca nazista.
Sabato, 02 Febbraio 2019 19:34

Le nomination agli Oscar 2019

Le nomination agli oscar sono un utile termometro per misurare la capacità di egemonia della classe dominante sul mondo del cinema.
Sabato, 26 Gennaio 2019 21:32

Green Book vs La favorita

Una commedia brillante che diverte e al contempo invita lo spettatore a riflettere sullo stato di apartheid vigente negli Stati Uniti ancora negli anni sessanta, di contro a un film tutto teso a naturalizzare il cinismo imperante nella società capitalistica.
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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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