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Il governo di destra reintroduce l’austerità di Maastricht, accettando il patto di stabilità, presentandosi allo stesso tempo come un oppositore a quella stessa politica con il rifiuto del MES. La finanziaria varata evita di aggredire direttamente le classi popolari per prepararsi al meglio alle elezioni europee di giugno.

Dietro alle critiche della Corte dei Conti si nasconde la brama di rafforzare e svincolare dai controlli il potere esecutivo. Non saremo i guardiani dell'austerità ma solo attenti osservatori di quanto bolle nella grande pentola del Governo di destra.

Nel processo di unificazione europea ogni rilevante decisione strutturale è stata sistematicamente sottratta a ogni forma di controllo popolare. Alla base dell’Unione europea vi è, in effetti, il dogma monetarista secondo il quale, per garantire il libero sviluppo del dio mercato bisogna considerare non eretiche le sole politiche macroeconomiche volte al pareggio del bilancio.

Sabato, 11 Febbraio 2023 01:18

Spesa sanitaria italiana a picco

La lezione del covid? Tagliare i fondi alla sanità.

Venerdì, 12 Marzo 2021 16:20

La truffa occupazionale

La crisi occupazionale in Italia è acuita dalla precarietà e dalla presenza di tanti, troppi, contratti a tempo determinato e partite Iva. La sostenibilità finanziaria dei comuni e delle regioni e il contenimento della spesa del personale, mettono a rischio la loro tenuta. Situazione destinata a peggiorare, specie per le regioni più povere, con la l’autonomia finanziaria caldeggiata dai governatori emergenti di centro-destra e centro-sinistra.

Venerdì, 19 Febbraio 2021 21:47

Dove rischia di portarci il governo Draghi

Il nuovo governo nasce attraverso un ulteriore scardinamento dello spirito democratico della Costituzione, in continuità con la deriva bonapartista e il commissariamento delle politiche economiche da parte dei poteri forti al fine di implementare, con una nuova controriforma dell’istruzione, la precarizzazione del lavoro.

Sabato, 25 Luglio 2020 18:26

Recovery Fund: noi non brindiamo

Il compromesso sul Recovery Fund è tutt’altro che una vittoria. Aumenteranno il debito pubblico e la dipendenza del Paese dai poteri europei. Senza una mobilitazione dei lavoratori ci aspetta solo un nuovo massacro sociale.
Sabato, 11 Aprile 2020 22:33

Chi pagherà il conto?

Terminato questo tragico “imprevisto” della pandemia, sarà ancora una volta il conflitto sociale a stabilire chi dovrà farsi carico dei costi sociali della ricorrente crisi del modo di produzione capitalistico

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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